martedì 25 settembre 2012

I PROTAGONISTI

Claudio Monteverdi
  Nasce a Cremona nel 1567, dove studia canto, viola e composizione. A soli quindici anni esordisce come compositore con una raccolta di mottetti a tre voci.
Nel 1587 pubblica il Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere in cui rivela il suo straordinario talento e che lo rende famoso in tutta Europa. Nel 1590 entra al servizio di Vincenzo I duca di Mantova. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale, l'Orfeo, accolta così trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contendono il privilegio di rappresentarla.
Seguono altre opere e successi, ciò nonostante il servizio a corte è gravoso e mal retribuito.
Così, quando muore improvvisamente il duca, Monteverdi abbandona Mantova e nel 1613 si trasferisce a Venezia dove viene assunto come maestro di musica della Serenissima Repubblica e dove mantiene tale incarico sino alla morte, avvenuta nel 1643.
A Venezia egli si dedica alla musica sacra, pur senza tralasciare il madrigale e il teatro musicale, per il quale scrive Il ritorno di Ulisse in patria e L'invocazione di Poppea.


Gioacchino Rossini
  Quando Rossini, a soli trentasette anni e al culmine del successo, decide di ritirarsi dalle scene e di non comporre più per il pubblico, s'interrompe una delle carriere più folgoranti che la storia del teatro musicale abbia mai conosciuto. D'altra parte l'intero percorso artistico di Rossini risulta del tutto straordinario: nato a Pesaro nel 1792, a dodici anni compone già le sue prime sonate per archi e due anni più tardi la sua prima opera.
Compie gli studi al Liceo musicale di Bologna e nel 1810 mette in scena a Venezia La cambiale di matrimonio, opera buffa che incontra subito un discreto successo e che costituisce il primo di molti altri lavori destinati ai teatri veneziani, tra cui spicca L'italiana in Algeri. Negli anni successivi scrive alcune tra le sue opere più celebri: Il turco in Italia - Il Barbiere di Siviglia e La Cenerentola.
Con questi lavori, caratterizzati da un irresistibile umorismo, Rossini raggiunge nell'opera buffa risultati rimasti poi insuperati.
Contemporaneamente alla produzione comica, avvia importanti lavori anche nel genere serio (Otello - Mosè in Egitto - La donna del Lago) che aumentano di numero con l'avanzare degli anni e che culminano nella composizione del Guglielmo Tell, che avviene a Parigi nel 1868.


Giuseppe Verdi
  Nato a Roncole di Busseto, in provincia di Parma, nel 1813 da una famiglia di modeste condizioni economiche, Verdi può studiare musica grazie all'interessamento di un commerciante locale, che gli permette di recarsi a Milano con una borsa di studio.
Fallito il tentativo di entrare in Conservatorio studia privatamente: tenace e instancabile nel 1839 riesce a far rappresentare al Teatro alla Scala la sua prima opera, Oberto conte di San Bonifacio, che ottiene un buon successo.
Dopo alcuni anni difficili, il nome di Verdi diventa improvvisamente celebre a Milano e non soltanto fra gli appassionati di lirica: nel 1842 va infatti in scena Nobucodonosor, che suscita autentici entusiasmi popolari.
Divenuto oramai il protagonista assoluto della scena operistica italiana, conteso dai maggiori teatri, Verdi dà vita, tra il 1851 e il 1853, alle sue creazioni più popolari: Rigoletto, Il trovatore e la Traviata.
La sua ispirazione prosegue anche negli anni successivi, lasciandoci veri e propri capolavori, fra i quali ricordiamo Don Carlos, Aida, Otello e infine Falstaff, composto dal musicista ormai ottantenne.
Verdi muore a Milano nel 1901 e una gran folla testimonia la propria riconoscenza verso l'artista partecipando agli imponenti funerali.


Richard Wagner
  Nato a Lipsia nel 1813, Wagner comincia gli studi musicali piuttosto tardi, a diciassette anni. Attratto contemporaneamente dalla poesia e dagli studi filosofici trova nel teatro musicale il terreno a lui più congeniale e nel 1833 scrive il libretto e la musica della sua prima opera.
Nel frattempo ottiene il posto di maestro del coro al teatro di Wurzburg, poi quello di direttore d'orchestra a Magdeburg; durante questi incarichi approfondisce le sue conoscenze musicali e teatrali e nel 1839 scrive la sua prima opera importante: Il Rienzi.
La passione per la storia medievale e le antiche leggende tedesche costituiscono il punto di partenza per la composizione di Tannhauser e Lohengrin, entrambi eroi della mitologia germanica.
A questi anni risale anche la stesura dell'antica saga dei Nibelunghi (di cui scrive l'Oro del Reno) che poi interrompe per dedicarsi alla composizione di Tristano e Isotta, espressione dell'intensa passione amorosa che lo lega alla poetessa Mathilde Wesendonk.
Poi a causa della salute malferma trascorre alcuni inverni a Venezia, dove e scrive la sua ultima opera, Parsifal e dove muore nel 1883.

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