Il primo fonografo La vera svolta, però, arriva nel 1877, e più precisamente il 6 dicembre, quando
l'inventore americano Thomas Alva Edison (a destra, nella foto d'epoca) aziona
a New York il primo fonografo della storia. Questo congegno, in apparenza
piuttosto rudimentale, era formato da un cilindro rotante di ottone rivestito
di una lamina di stagno. Sul cilindro, al di sotto della lamina di
stagno, era tracciato un solco a spirale largo poco più di 2 millimetri .
Il meccanismo che permetteva la registrazione era piuttosto semplice: la voce di Edison veniva catturata da un imbuto che faceva convergere le vibrazioni del suono su di una membrana. Intanto, il cilindro ruotava, e una puntina di acciaio collegata alla membrana incideva la lamina di stagno in funzione dell'intensità delle vibrazioni ricevute.
Il meccanismo che permetteva la registrazione era piuttosto semplice: la voce di Edison veniva catturata da un imbuto che faceva convergere le vibrazioni del suono su di una membrana. Intanto, il cilindro ruotava, e una puntina di acciaio collegata alla membrana incideva la lamina di stagno in funzione dell'intensità delle vibrazioni ricevute.
Una
volta terminata la registrazione, si poteva procedere alla riproduzione del
suono: per fare questo veniva utilizzata una seconda puntina collegata ad una
membrana molto più elastica, posta all'altra estremità dell'apparecchio. Le
variazioni nella profondità del solco, catturate dalla testina, mettevano in
vibrazione questa seconda membrana, permettendo di riprodurre il suono
registrato.
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